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Campagna “Non c’è posto per te”

Femminile Maschile Plurale ha patrocinato la Campagna “Non c’è posto per te”


La Campagna è nata dalla sollecitazione della responsabile, Simona Lancioni, di Informare un’H pervenuta a
un piccolo gruppo di donne attive da anni sulle tematiche riguardanti l’accessibilità e l’inclusione delle
donne tramite l’approccio intersezionale.
La Campagna nasce dalla lettura dell’ultimo rapporto ISTAT in tema di violenza di genere relativo ai dati
sulle Case rifugio contenuti in: Sistema di protezione per le donne vittime di violenza – anni 2021-2022, del 7
agosto 2023.
La loro lettura porta a concludere che le Case rifugio si dotano di criteri di esclusione (il 94%)
dall’accoglienza delle donne con difficoltà complesse, ovvero in cui esiste una compresenza di limitazioni o
di fragilità: donne con dipendenze da sostanze, o con disagio psichiatrico, o senza fissa dimora, o vittime di
tratta e prostituzione, o prive di status giuridico, o agli ultimi mesi di gravidanza, o con figli e figlie, o con
disabilità, fra cui limiti di genere e altri non chiaramente identificati. Si tratta, appunto, di discriminazioni
intersezionali.
Pertanto, la Campagna si è posta l’obiettivo di sensibilizzare le Istituzioni e i Servizi antiviolenza affinché
nessuna donna vittima di violenza sia più esclusa (si legga a questo link: https://www.informareunh.it/non-
ce-posto-per-te/
), in quanto le donne escluse sono quelle che per la concomitanza di situazioni di fragilità
subiscono una maggiore esposizione alla violenza e alla sua reiterazione.
Non c’è posto per te ha ottenuto l’adesione di diversi Enti, gruppi e singole persone, ma non solo. Ha
generato positive ricadute quali, ad esempio, quanto fatto dal Municipio Roma III che ha approvato
all’unanimità un Ordine del Giorno contenente “Proposte di integrazione dei Servizi Anti-violenza per il
superamento di un’accoglienza selettiva”, facendo riferimento ai criteri di esclusione adottati dalle Case
rifugio nei confronti di donne con difficoltà complesse e con disabilità.
Non meno importante il coinvolgimento di coloro che hanno dato avvio alla Campagna da parte di Marta
Migliosi e Asya Bellia, due attiviste con disabilità, che hanno scritto una lettera aperta a NUDM (Non Una di
Meno) nazionale con la quale denunciavano l’inaccessibilità della Manifestazione del 25 novembre scorso
organizzata dalla stessa NUDM sul tema della violenza sulle donne. La risposta di NUDM è giunta solo a
febbraio, ma contiene l’intento di trattare il tema “come atto politico” e si dice disponibile a “integrare
sempre più le nostre forme di attivismo in un processo condiviso” (si legga a questo link:
https://www.informareunh.it/non-una-di-meno-e-accessibilita-delle-manifestazioni-arriva-la-risposta-
collettiva/).
Infine, la Ministra Alessandra Locatelli ha affrontato il tema della violenza nei confronti delle donne con
disabilità, disponendo l’istituzione di «un gruppo di lavoro interno all’Osservatorio che lavorerà sulla
questione della violenza contro le donne con disabilità e che seguirà le linee di riflessione proposte dal
Ministro Eugenia Roccella, che ha dato la disponibilità a cogliere tutti i suggerimenti [ndr: della Campagna]
all’interno del Comitato Tecnico dell’Osservatorio Nazionale sulla violenza contro le donne».
A seguire, è giunto il 28 febbraio un primo riscontro dalla Segreteria della Ministra Eugenia Roccella che
informa di aver portato la questione sollevata dalla Campagna all’attenzione dell’Osservatorio nazionale.

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