Femminile Maschile Plurale Formazione Educazione alle differenze di genere nelle scuole: a che punto siamo?

Educazione alle differenze di genere nelle scuole: a che punto siamo?

a cura di Ivan Morini

Interessante e significativo confronto alla Commissione Cultura della Camera, nell’ambito della discussione della “Risoluzione sull’adozione di linee guida volte a favorire il rispetto delle differenze nel sistema scolastico”, tra l’onorevole Rossano Sasso (presentatore della proposta) e politici, docenti ed esperti nel campo dell’educazione di genere.

Sono intervenuti: Martina Riva, assessora alle politiche giovanili del Comune di Milano;
Lorenzo Bernini, professore di filosofia politica presso l’Università degli studi di Verona;
Giovanna Vingelli, docente e ricercatrice presso l’Università della Calabria; Giulia Selmi dell’ Associazione “Educare alle differenze” (accompagnata anche da Stefano Ciccone, però non apparso).

Sono emerse le notevoli distanze fra la cultura espressa dal rappresentante del Governo sul tema dei generi. Ecco alcune “perle” del suo sapere: 1) ripete a più riprese che “l’ideologia” di genere è tipico della cultura della sinistra; 2) afferma che da sempre nelle scuole si educa sul rispetto della persona, a partire dalle elementari; 3) cita il regolamento del Ministero dell’Istruzione n. 1972 del 2015 (Governo PD) che vieta espressamente ogni forma di propaganda di genere nelle scuole;      4) cita “le linee guida sull’orientamento sessuale dell’OMS che prevedono nella fascia d’età 4 – 6 anni “la scoperta dei genitali e la masturbazione reciproca”. 

Gli esperti in audizione ribattono: 1) “l’ideologia” di genere è un termine inventato da chi vuole combattere l’educazione alle differenze di genere e alla sessualità. 2) Mia annotazione: chi di noi può testimoniare di aver seguito lezioni sulla sessualità e le differenze di genere?.  3) Il regolamento del 2015 vieta nelle scuole la trasmissione di  “ideologie gender”, mentre promuove “l’educazione alla relazione e contro la violenza  e la discriminazione di genere  nell’ambito  dei  programmi  scolastici delle scuole di ogni ordine  e  grado”. Quindi il regolamento mette al bando il termine ideologia gender, mentre riconosce l’opportunità di “educare al rispetto delle diversità e delle pari opportunità di genere e al superamento degli stereotipi di genere”. L’onorevole ha dimostrato che i suoi studi non sono profondi. 4) Dire che l’OMS prevede, nell’educazione ai bambini, la masturbazione è una falsità, messa in giro da chi appoggia la campagna anti gender. Anche qui l’onorevole si è rivelato abbastanza superficiale.

Di seguito link dell’audizione della Commissione Cultura della Camera: 

dell’ 11 Giugno 2024 ore 13:00: “Educazione affettiva – Audizione – Martina Riva, assessore sport, turismo, politiche giovanili Comune Milano – professori Lorenzo Bernini (Università Verona) e Giovanna Vingelli (Università Calabria) – Educare alle differenze ASP (Risoluzione 7-00203)”

https://webtv.camera.it/evento/25560

L’intervento del prof.Lorenzo Bernini, filosofo politico e teorico queer italiano, noto, principalmente, per i suoi studi sul rapporto tra politica e sessualità, analizzati attraverso strumenti filosofici e psicoanalitici è preceduto da una sua breve introduzione.

“Sono stato convocato dalla Commissione cultura della Camera in audizione. Oggi pomeriggio, avrò cinque minuti per commentare l’ennesima risoluzione contro l’ideologia gender nelle scuole (questa: https://aic.camera.it/aic/scheda.html?core=aic…). 

Fui convocato anche otto anni fa, e mi dispiace constatare come il dibattito sia rimasto fermo. Di nuovo, tenterò di spiegare che ideologici in senso ‘forte’ non sono i saperi di genere che ispirano gli interventi di educazione antidiscriminatoria nelle scuole, ma gli argomenti utilizzati in difesa del binarismo sessuale dalla crociata anti-gender del Vaticano.”

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