Quanta luce, in queste parole di Liliana Segre.
Ho pensato a Simone Weil, che verso la fine della sua vita scrisse alla madre “Ho dentro di me un deposito di oro puro”.
La vita di Simone fu breve e non ebbe modo di farcelo vedere tutto, l’oro che aveva dentro di sé, alloggiato chissà dove. Forse lei, platonica, lo sapeva. Depositato nella sua anima, pensava. Forse.
Ma Liliana, che ha sperimentato, bambina, l’inferno, con il corpo e con la mente, è arrivata fino al nostro tempo tutta intera, portandoci parole d’oro puro.
Bellissima, elegante, forte. Di chiarezza radicale, chiamando gli orrori della storia con il loro nome.
Ferma e calma, senza odio. Grandissima, anche in questo. Perché aveva accanto e di fronte chi appartiene a una storia che quell’inferno ha reso possibile.
O l’impego civile e la politica tornano a questa altezza, all’altezza dei valori e della parole di Liliana Segre, o tempi di nuovo molto bui ci attendono.
Paola Patuelli