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La Polonia e la Convenzione di Istanbul

Manifestazione femminista in Polonia.


La Polonia e la Convenzione di Istanbul: Lettera inviata da UDI il 2 agosto 2020 alla UE.

Manifestazione femminista in Polonia.

Lettera inviata al Presidente del Parlamento Europeo e alla Segretaria Generale del Consiglio d’Europa il 29 luglio scorso

Roma 29 luglio 2020
Al Presidente del Parlamento Europeo, David Sassoli
Alla Segretaria Generale del Consiglio d’Europa, Marija Pejčinović Burić

Egregi Presidenti,
Le donne Polacche e le donne Turche subiscono i violenti attacchi degli uomini “loro pari” correndo in aggiunta il rischio che i leaders, che incarnano il potere nei loro paesi, vogliano ufficialmente cedere il mantenimento dell’ordine a capi famiglia.


Il Presidente Duda, polacco, e il Presidente Erdogan, Turco, sono in ordine di tempo i primi a minacciare la concretizzazione di una società nella quale siano tolte le protezioni alle donne costrette culturalmente e fisicamente a, unicamente, procreare ed accudire.

Questi uomini non volevano applicare, e oggi vogliono cancellare, la Convenzione.

Il Presidente Duda è un presidente Europeo e, come il presidente Turco, per dare corpo ai desideri suoi e degli uomini che lo sostengono, e rassicurare una potente lobby politica e interreligiosa, vuole “uscire dalla convenzione di Istanbul”. Uscire dalla convenzione di Istanbul è dichiarare, come in aggiunta ha fatto Erdogan a suo tempo, che i diritti umani sono un inutile ingombro.

Questi due presidenti rappresentano la costruzione di un ordine mondiale nel quale “sovrani” uomini decidono senza l’ingombrante presenza delle donne, un ordine in cui non c’è posto per la Convenzione.

Le donne in tutta Europa e nel mondo si sono prese cura, nonostante i loro governi, delle opportunità rappresentate dalla cdI e hanno indagato, raccolto dati, organizzato centri, sono intervenute nei tribunali: l’hanno applicata “nonostante”. Sono scese in piazza e hanno protestato, non solo ad Ankara, per l’uccisione di Pinar Gultekin.

Un altro momento della manifestazione femminista.

Hanno acceso i riflettori su quello che realmente succede nei loro paesi, con la protesta a Varsavia nel giorno della Repubblica 2017 (che fece dire a molti che le donne avrebbero salvato la Polonia), con la mappa delle violenze in Turchia (Ceyda Ulukaya) pubblicata nel 2018.

Le donne credono alle donne e i paesi non si rappresentano attraverso i loro capi.
L’Europa deve prendere posizione per affrontare l’ennesimo attacco alla civiltà della pace e può e deve contare sulle donne. Ascoltarle e intervenire in tutti i modi possibili a salvaguardia dei loro diritti e della loro libertà!

UDI-Unione Donne in Italia

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